Clausola risolutiva espressa locazione

Clausola risolutiva espressa locazione: ultime sentenze

La clausola risolutiva espressa locazione è una disposizione contrattuale che prevede la risoluzione automatica del contratto di locazione in caso di inadempimento grave da parte del conduttore. Questa clausola è stata oggetto di diverse sentenze recenti che ne hanno definito l'applicazione e le conseguenze.

Clausola risolutiva espressa locazione

Una delle questioni dibattute riguarda il ritardo nel pagamento dei canoni locativi. La giurisprudenza ha stabilito che la valutazione sull'esistenza di una prassi di tolleranza del ritardo nel pagamento dei canoni è una questione di fatto che spetta al giudice di merito. La mancata esercizio del potere di risoluzione da parte del locatore, nonostante l'inadempimento del conduttore e l'esistenza di una clausola risolutiva espressa, può essere considerata come un atto di buona fede. Tuttavia, il locatore deve manifestare la sua volontà  di avvalersi della clausola risolutiva espressa nel caso di ulteriori ritardi nell'inadempimento.

In caso di grave inadempimento da parte del conduttore, come il protratto mancato pagamento dei canoni di locazione, il contratto di locazione può essere dichiarato risolto ipso iure ai sensi dell'art. 1455 c.c. Questo significa che il contratto viene risolto automaticamente senza bisogno di una sentenza del tribunale.

La tassazione dei canoni di locazione è un'altra questione importante. I canoni di locazione sono soggetti a tassazione anche se non sono stati effettivamente percepiti. Tuttavia, è possibile evitare la tassazione se il contratto di locazione è cessato o se è stata dichiarata la risoluzione contrattuale per inadempimento o per specifica clausola risolutiva espressa.

La gravità  dell'inadempimento del conduttore può essere valutata in base all'art. 5 della legge n. 392 del 1978, che stabilisce i criteri per determinare la gravità  dell'inadempimento nei contratti di locazione di immobili urbani ad uso diverso da quello abitativo. Anche se questo criterio non trova una diretta applicazione, può essere preso in considerazione per valutare se l'inadempimento del conduttore sia stato di scarsa importanza ai fini della risoluzione del contratto.

La tolleranza del locatore nel ricevere il canone oltre il termine stabilito può rendere inoperante la clausola risolutiva espressa. Tuttavia, la clausola può tornare ad essere efficace se il locatore, con una nuova manifestazione di volontà , richiama il conduttore al pagamento puntuale dei canoni.

In conclusione, la clausola risolutiva espressa locazione è una disposizione contrattuale che prevede la risoluzione automatica del contratto di locazione in caso di inadempimento grave da parte del conduttore. La sua applicazione e le sue conseguenze dipendono dalla valutazione del giudice di merito e dalle circostanze specifiche del caso.

Camilla Leone

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